Il mio è stato un percorso articolato e complesso tra vari cicli caratterizzati dall’uso di materiali diversi ma con dei punti di riferimento precisi: il corpo e la parola.

Il mio lavoro è sempre stato sull’inconsistenza della parola, sulla ibridazione, sul non senso, e ha preso varie forme parlando sia del corpo che appunto della parola.

Questo è avvenuto in vari progetti di grandi dimensioni: sia nel

Distopicus Garden sia nella Setta delle S’arte così come negli Oracoli Corporali dove sempre il discorso era sulla parola ibrida e sul Non senso.

Al corpo è strettamente legato il discorso sul Vestito che può assumere varie valenze. In uno dei miei primissimi progetti, Vestiti, viene indagato il vestito come costume rituale del performer. In  questo caso c’è la scomparsa del corpo dell’artista e la sopravvivenza dell’indumento, presentato sia nella sua funzione primaria legato alla quotidianità sia come oggetto sacro nel campo dell’arte.

La tematica del sacro ritorna anche nel progetto La Setta delle S’Arte, in questo lavoro il vestito si costruisce giocando con la semantica delle parole. Si tratta di vestiti-riti e l’analisi si fonda sulle dinamiche che reggono le ideologie e le religioni. Il vestito dedicato alla Dea Trina ad esempio, gioca sulle parole che indicano questo tipo di tessuto, che sono il pizzo e il merletto.

Il Distopicus Garden è stato sicuramente il mio progetto più complesso sul fil rouge del corpo e degli organi come indumento. In un mondo dispotico in cui ingegneri genetici innestano organi umani in piante creando mostri, questi esseri però escono dal Distopicus Garden e girano liberi per la Terra infettando gli umani, i quali per proteggersi utilizzano indumenti su cui sono stampati gli organi che hanno funzione apotropaica.

Nel Libro d’Artista sulla moda, The Organ Carusel i vestiti riportano stampati organi umani, tessuti organici che coprono il corpo esterno del modello che li indossa. Indossare il proprio cervello, cuore, fegato e quindi anche in questo caso si trattava di un gioco tra la parola che nomina l’organo umano e la sua funzione di copertura.

Questo libro d’artista mi è stato d’ispirazione per l’ultimo progetto a cui sto lavorando. Si tratta di stampe dei medesimi organi di dimensioni 50×50 che diventano sculture a muro. Sono infatti sostenute da un filo di ferro che può essere modellato dando luogo a forme sempre diverse. Ancora una volta si tratta di lavori ibridi, di forme che si sfaldano e si ricreano continuamente, è un modo per considerare le mie creazioni come qualcosa di vivo.

I miei lavori perdono il loro significato se vengono esaminati singolarmente, vivono invece insieme all’interno di progetti più ampi. Ecco che, come in un sistema complesso, le singole componenti comunicano tra loro, generando rimandi e connessioni imprevedibili.

2024 Sospensioni

libro d’artista The Organ Carusel

Biomorfismi terrestri

Nella mostra IN_natural Observatory, mostra retrospettiva con diversi lavori dell’artista. Tele (acrilico su tele, paesaggi immaginari del distopicus garden). Variante tele con anodini

2022 Anodini

2022 Anodini (esposti anche nella versione libro d’artista alla mostra nella libreria Bocca),
esposti nella versione di sculture e nella versione su tela.

Distopicus Garden

– 2008 mostra Il botanico botanizzato, piante distopiche stampate e performance di Gentiluomo che legge i suoi versi alle piante. da questa mostra nasce un video

2011 nella mostra Chimere, gli oracoli corporali erano tradotti in un labirinto (immagine stampata su plexiglass e parola rebus)

Nello stesso anno la mostra Oracoli corporali, Tempi A mari, in cui ci sono le stampe degli oracoli corporali.

2015 Distopicus Garden, mostra in cui le sculture di piante distopiche bidimensionali (stampe forex) venivano innaffiate da un sistema di irrigazione di fontane (che ricorda i primi lavori in plexiglas)

2004 / 2006 performance clothes

Ricerca sui vestiti usati dagli artisti durante le loro performance, estrapolando queste immagini di indumenti crea un pattern che utilizzerà su stoffe, queste stoffe verranno utilizzate in diversi modi, ad esempio: libro d’artista, valigia con tessuti stampati, stampe fotografiche, installazioni, ecc…

1995 La Setta delle S’Arte

1995 La Setta delle S’Arte (gioco sulle parole ibride e sul vestito/tessuto, sfilata con performance, foto nella cartella X Naba), anche nella mostra Ibridazioni del 1999.

2000 Oracoli Corporali (parola, corpo, tessuto fotografato, fotografia), tre mostre fino al 2003, quest’ultima con performance.

1990 Bandiere

1990 100 bandierine (libro d’artista),
esposto anche per la mostra del 1992 Poesie a forma di bandierine colorate
1993 nella mostra Slittamenti l’artista lavora sulle parole sue e di altri poeti

1986 Fontane

plexiglass, acqua, terracotta, vetro, cera, rame:

1985 Amalgami

Lavori di pittura, acrilico su tela